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Archive for 25 marzo 2009

La Rocca di Santarcangelo di Romagna risale al 1386. Come in molti paesi dell’entroterra romagnolo la sovranità della Signoria dei Malatesta (XII – XIV secolo) ha lasciato molte tracce anche a Santarcangelo di Romagna, costruita su una collina fra il fiume Marecchia e il fiume Uso è una delle cittadine meglio conservate di questa parte della Valmarecchia, il suo nucleo antico è racchiuso da una cinta muraria quattrocentesca con epigrafi marmoree fatte apporre da Sigismondo Malatesta.

Il primo riferimento storico al luogo dove oggi sorge la Rocca Malatestiana, in una estremità del monte, risale al Codice Bavaro, in cui si legge che alla fine del IX secolo, sull’altura “Mons Iovis”, sorgeva il castello chiamato Sant’Arcangelo. Il secondo riferimento alla fortezza, di un luogo fortificato – o castrum – rinvia a Federico Barbarossa che nel 1164 concesse da Sant’Arcangelo due diplomi ai monasteri ravennati di Sant’Apollinare e di San Severo.

La Rocca di Santarcangelo

La Rocca di Santarcangelo

L’aspetto attuale della Rocca è dovuto agli interventi nel 1447 di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, Fano e Senigallia, uno dei potenti eredi della nobile dinastia. Pandolfo Malatesta che non era solo un valente cavaliere ma anche un uomo di cultura che proteggeva gli artisti ed i letterati del rinascimento.

A partire dalla prima metà del XIII secolo, tra alterne vicende connesse alla lotta fra Guelfi e Ghibellini, il dominio su Sant’Arcangelo passò gradualmente ai Malatesta: il dantesco “Mastin vecchio” presidiò per breve tempo il castello in occasione del suo passaggio a capo della parte guelfa, e nel 1288 il figlio Gianciotto lo sottrasse per poco più di un anno al comune di Rimini. Fu nel XIV e nel XV secolo, con Galeotto (1323-1385), Carlo (1368-1429) e Sigismondo Pandolfo (1417-1468), che i Malatesta riuscirono ad acquisire il dominio incontrastato su tutta la vasta area circostante Rimini e grazie alla posizione della Rocca di Santarcangelo controllavano la valle del Marecchia fino alle colline e San Marino da una parte, fino a Cesena e al mare dall’altra.

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