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Archive for agosto 2009

Siamo sempre nell’ Entroterra riminese e visitiamo il medievale Castello di Albereto (nella vallata del Conca) che, oltre a trovarsi in una posizione panoramica che consente la visione di un paesaggio di grande valore naturalistico, il territorio romagnolo e marchigiano, è un nucleo medioevale perfettamente conservato e di grande valore.

Il suo nome deriva dalla foresta di querce, pioppi e pini in mezzo alla quale è stato costruito. Dopo la dominazione romana, che da Rimini si era estesa a tutti i Comuni del Conca e, a testimonianza della quale si sono trovati vari reperti archeologici, le prime notizie del castello risalgono al 1233, periodo di accesi scontri tra guelfi e ghibellini. I guelfi Malatesta, grazie a favori resi alla Chiesa, ottennero il governo della città di Rimini e il possesso dei castelli e delle rocche costruite sul territorio loro assoggettato.

Il Castello di Albereto fu ristrutturato dai Signori di Rimini con la realizzazione di una cinta muraria su base rettangolare, l’innalzamento dei bastioni e la costruzione della tipica scarpata malatestiana. Il castello fino alla fine del 1700 fu legato direttamente al contado di Rimini, dal 1797 la sua sorte seguì quella di Montescudo. Con la istituzione della Repubblica Cisalpina, sotto il dominio napoleonico, Albereto entrò a far parte del territorio di Montescudo.

Dopo il ritiro di Napoleone i territori tornarono sotto il governo pontificio; con decreto del Re Vittorio Emanuele II, nel 1861, Montescudo ed Albereto vennero incorporati nella provincia di Forlì.

Del castello oggi è possibile ammirare: gli scavi archeologici del ponte levatoio, le tracce dell’antico Oratorio di San Bernardino, la torre campanaria.

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La famiglia Passatelli si occupò della ristrutturazione del castello, in particolare realizzò una seconda porta di accesso dove si può notare lo stemma lapideo della famiglia urbinate, tuttora utilizzato come stemma cittadino. Probabilmente fu scavato anche un fossato intorno alla rocca e costruito un ponte levatoio. Tracce della Rocca di Coriano si trovano nel famoso catasto “Calindri” del 1774, dove è conservata la sua planimetria.

Il castello di Coriano

Il castello di Coriano

Nel 1884 grazie al risarcimento di un’assicurazione, era scoppiato un incendio nel castello che era stato fortunatamente assicurato, furono effettuati lavori di restauro del castello. Il castello di Coriano rivestiva una notevole importanza strategica, molte famiglie si avvicendarono per il suo controllo: i Carpegna, i Malatesta, i Montefeltro, i Passatelli,  e lo usavano come guarnigione militare. Non fu mai usato come residenza per famiglie nobili o signori con la loro corte. Il paese di Coriano deve il suo attuale aspetto alla gravosa distruzione avvenuta durante la seconda guerra mondiale essendosi svolta propria in questa zona una delle battaglie più dure della storia, quella di Rimini nel settembre 1944 quando le divisioni del V Corpo d’Armata britannico e del I Corpo d’Armata canadese riuscirono sfondare la linea Gotica.

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Il castello di Coriano

Il Castello di Coriano si trova a pochi metri dal centro cittadino. Purtroppo non si hanno molte notizie su questa antica rocca molto trascurata in passato dagli studiosi dell’arte e della storia locale. La sua data di costruzione non è nota, si sa solo che nel 1371 Coriano era ancora un semplice villaggio fortificato privo di castello. Nel 1463 il signore di Rimini, Sigismondo Malatesta, non era ancora in grado di costruire nuovi castelli nei suoi possedimenti poiché era uscito perdente dalla guerra contro le truppe pontificie. Nella prima metà del quattrocento sono ristrutturati dai Malatesta alcuni castelli, per cui probabilmente in questo momento si costruisce la Rocca di Coriano. L’entroterra romagnolo, infatti, è ricco di rocche, castelli e torri, molte delle quali erette a scopo di difesa della regione. Il Castello di Coriano si trova in uno dei punti più alti del paese, essendo quello più alto in assoluto occupato dalla Chiesa parrocchiale. Il paese si era sviluppato in senso lineare intorno ad una strada principale e alla stazione di posta. La chiesa era stata collocata nel punto dominante anche se lontana dalla strada principale e dalla piazza del paese. Un’importante testimonianza scritta è quella del provveditore Malipiero che nel 1504 predispose una dettagliata relazione sullo stato di Rimini e delle sue Rocche, nel momento in cui questo territorio era passato sotto il dominio di Venezia. Dalla relazione si evince che il castello aveva una sola porta d’accesso, che era circondato da una scarpa alta sette passi e che le mura avevano un perimetro di 194 passi. Il castello fu parzialmente distrutto nel gennaio 1512 quando una lega composta di principi cattolici costituita per combattere i Mori in Africa scelse con luogo in cui riunirsi questo territorio. L’esercito spagnolo, proveniente dal Regno di Napoli, doveva riunirsi con quello pontificio e quello veneziano e le popolazioni locali dovevano ospitare e vettovagliare le truppe. Coriano ospitò e vettovagliò il capitano Pietro Navarro, quando però chiese ospitalità anche il capitano spagnolo Giovanni Rovina i corianesi, ormai privi di risorse, rifiutarono il loro aiuto. Il comandante Rovina ordinò l’assalto del castello che subì danni rilevanti alla porta e ad alcune strutture. Il castello poi fu assegnato ai fratelli Giovanni e Roberto Passatelli di Imola con un atto del papa Clemente VII in data 24 agosto 1528, per il loro aiuto e il loro sostegno contro i Malatesta. Passò poi alla Camera Apostolica fino al 1605 e infine ritornò a Rimini.

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.Aereo a La Torraccia
Aereo a La Torraccia

Chi desidera vedere lo splendido panorama dell’Entroterra Romagnolo dall’alto con le Torri di San Marino che svettano sul Monte Titano si deve recare a Domagnano, Repubblica di San Marino, dove dal 1985 nella splendida località Torraccia si trova un piccolo aeroporto. Qui è autorizzata ad esercitare l’Aero Club San Marino, costituitosi nel 1983 e giuridicamente riconosciuto dal Consiglio dei XII dal 1985. In una moderna costruzione vicino alla pista di volo si trovano la sede dell’Aero Club e alcuni hangar dove sono ricoverati gli aerei. All’Aeroclub è demandata la preparazione dei piloti e la gestione di tutta l’attività legata al volo con la delibera n.13/1985 del Congresso di Stato sammarinese. Grazie alla collaborazione con la Protezione Civile e la Polizia Civile sono sempre attivi il servizio di vigilanza aerea, il soccorso aereo, il servizio di mantenimento dell’ordine pubblico.

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Aereo in volo

Aereo in volo

San Marino visto da un aereo in volo

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